Il postino non suona più ovvero le notifiche delle multe dal 2018

Il postino (oggi più formalmente chiamato portalettere) suonava sempre due volte, come si diceva, in modo da farsi riconoscere ed evitare così tempi lunghi per la consegna della posta. Con l’avvento, ormai da tempo, delle cassette per le lettere il postino non suona più ma il portalettere,  a volte, suona ancora, una o due volte dipende dalla persona. Quando suona il mio campanello e, dopo aver risposto al ricevitore e dall’altra parte mi si dice…..posta da firmare….vado incontro al portalettere, in genere una gentile e giovane ragazza, e Le dico….è di colore verde? Si affretta a dire di no, in genere, e così mi tranquillizzo.

Perché il colore verde? Perché, come tutti sanno il colore verde è quello degli atti giudiziari e particolarmente dei verbali al codice della strada e quindi somme da pagare. E la domanda al portalettere è d’obbligo perché non sempre siamo coscienti di dover ricevere un verbale di violazione al codice della strada. Certo se ho trovato un preavviso al tergicristallo e non ho provveduto al pagamento della sanzione, mi aspetto che mi arrivi a casa un verbale ma guidando si possono commettere violazioni senza accorgersene o sperando che nessuno che se ne accorga.

Comunque, da febbraio, il postino non suona più.

No, non è perché siamo diventati tutti rispettosi delle regole del codice della strada o perché i vari organi di polizia stradale non controllano più, ma solo perché la contestazione delle violazioni, non accertate direttamente, avverrà in altro modo.

Chiunque possegga una PEC, cioè una casella di posta elettronica certificata, deve controllarla spesso perché “il verbale” arriverà in quella casella. Questo ce l’ha detto la modifica apportata con il decreto del Ministero dell’Interno del 18 dicembre 2017, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale del16 gennaio 2018.

Qual’è il vantaggio? Intanto tempi più veloci e meno impegnativi per gli organi di polizia stradale e meno costi per il trasgressore al quale non saranno, ovviamente, computate le spese della raccomandata.

Qualcuno osserverà…..ma se io la Pec non ce l’ho? E’ chiaro che, per chi non è dotato di Pec, il verbale arriverà tramite il solito postino ma più avanti dirò che conviene avere una Pec.

Come farà l’organo di polizia a sapere chi ha e chi non ha la Pec?

Intanto nel momento in cui un organo di polizia accerterà una violazione e la contesterà immediatamente, nel redigere il verbale di violazione chiederà al trasgressore se è in possesso di una Pec. Se la fornisce, le eventuali successive notificazioni (sequestri ecc. ) verranno effettuate via Pec. Affermare falsamente di non avere la Pec potrebbe costare, se accertata la violazione, un verbale di falsa attestazione. Il trasgressore potrebbe affermare di non ricordarsela ma gli può essere chiesto di comunicarla al comando.

Comunque gli organi di polizia potranno accedere a:

  • inipec.gov.it, cioè ad un archivio gestito dal Ministero dello Sviluppo Economico, che raccoglie gli indirizzi dei professionisti che sono tenuti all’iscrizione in albi ed elenchi   (avvocati, ingegneri, commercialisti, medici ecc.) e delle imprese tenute all’iscrizione nell’apposito registro delle Camere di Commercio;
  • indicepa.gov.it cioè ad un archivio cioè un archivio delle Pubbliche Amministrazioni e dei Gestori di pubblici servizi realizzato e gestito dall’Agenzia per l’Italia digitale;
  • http://pst.giustizia.it/PST/it/pst_2_4.wp cioè un archivio che contiene l’indirizzo PEC dei soggetti appartenenti ad un ente pubblico, dei professionisti iscritti in albi ed elenchi istituiti con legge e degli ausiliari del giudice.

Chiaramente la consultazione di questi elenchi non sempre è gratuita per cui se produce un costo verrà addebitato nel verbale con la voce “spese di accertamento” che saranno sicuramente inferiori a quelle della raccomandata.

Ovviamente i tempi per la notifica del verbale rimangono quelli riportati nel codice della strada e quindi il verbale sarà dato per inviato quando il sistema informatico lo definirà come spedito e il verbale sarà notificato quando lo stesso sistema informatico lo definirà come ricevuto, indipendentemente da quando il destinatario scaricherà l’email e la leggerà.

Ecco perché la casella Pec “va tenuta d’occhio” ma ci sono sistemi elettronici per farla “emergere”, cioè  per avvertire il destinatario che è arrivata una pec, qualunque essa sia, cioè attivare, ad esempio, il servizio offerto dal proprio fornitore di ricevere l’ avviso al proprio indirizzo di posta elettronica ordinaria.

Comunque il verbale via pec o via posta….arriverà comunque ma la Pec è una cosa importante. Faccio solo due esempi.

Il primo. Chi deve scrivere una qualsiasi cosa ad una pubblica amministrazione basta cercare la sua pec sul sito istituzionale e inviarle il messaggio dalla propria pec. Una normale mail può essere ignorata o può andare smarrita ma una Pec viene protocollata e quindi ci sono maggiori garanzie.

Il secondo. Chi vive in un condominio riceve lettere dall’amministratore a mezzo raccomandata con ricevuta di ritorno, quindi con una spesa che il condomino, in seguito, dovrà pagare. Comunicare la propria pec all’amministratore non potrà che fargli piacere perché lavorerà meno e più velocemente, e non avrà spese che poi dovrà aspettare di incassare.

Dr. Franco Simoncini

Dirigente/Comandante  a r.

Aprile 2018

Potrebbero interessarti anche...