Pokemon Go: guidare + giocare = incidente!
Persi nella ricerca…
Siamo in moto, devo raggiungere il lavoro ed ho già accumulato qualche minuto di ritardo. Il traffico è il solito. Alcune auto ci precedono, avanzano lentamente. La piccola colonna ha per capo un’utilitaria, davanti ad essa per un lungo tratto, stranamente, la strada è libera. “Perchè non si muove , non cammina?!” Immaginiamo che stia cercando un civico e pazientiamo, qualcuno dietro di noi un poco meno. All’incrocio due delle tre auto proseguono diritto mentre l’auto lumaca svolta a sinistra. Decidiamo di superarla ma quando l’affianchiamo comprendiamo il motivo di quel procedere lento ed incerto: la conducente tiene nella mano destra lo smartphone e sembra puntarlo sulla strada: STA CERCANDO I POKEMON!
Dal 18 luglio 2016 è sbarcato anche in Italia Pokemon Go, il nuovo gioco per smartphone che sta creando non pochi problemi alla sicurezza della circolazione stradale, infatti troppi gli adulti che guidano assorbiti dalla frenesia di catturare i Pokemon dislocati ovunque sulla nostra Penisola.
E’ vero che il gioco crea dipendenza ma quale è quell’adulto che non comprende che mettersi alla guida e nel contempo cercare di inquadrare i Pokemon che incontra lungo la via e catturarli (non fuggono ma è necessario colpirli utilizzando il touch screen dello smartphone) possa causare sitazioni di pericolo?
Quale adulto non riece a far leva sulla sua volontà di determinazione decidendo di non giocare almeno alla guida dell’auto?
In aumento gli incidenti stradali causati dai Pokemon
Se esiste uomo o donna che, consapevole di mettere a repentaglio la vita propria e quella altrui per cercare di “catturare” Pikachu mentre guida e si ostina a farlo, si faccia forza e si convinca che non ha più volontà di determinazione e forse anche di intendere e di volere ma sopratutto provveda a cercarsi un buon medico.
Per quanto possa non interessare a questi stolti quanto siano derisi dalle persone savie, considerino la possibilità che qualcuno le sospetti non in grado di condurre un veicolo non escludendo la possibilità di richiedere la verifica dei requisiti psicofici a conferma della titolarità di patente: chi è malato deve essere curato e non può andare in giro a mietere possibili vittime della sua stoltezza.
Meditate gente, meditate!