Una contravvenzione fù notificata tempo fa al vecchio indirizzo, dove risiedevo e la ricevette mia madre, invalida totale per encefalopatia con assegno di accompagno definitivo. La firmò con firma incerta, ma leggibile e dimenticò, per la patologia di cui soffriva, di darmela. Il metodo di farla firmare, venne usato anche dal medico legale che accertò l'invalidità. La notifica l'ho ritrovata, per caso in mezzo alle carte che aveva dopo il suo decesso. Non so come mi devo comportare, se la contravvenzione è ancora valida, se la devo pagare qualora mi arrivasse al nuovo indirizzo oppure contattare chi l'ha emessa (i vigili urbani) per informarli. Inoltre non so se è stata emessa la cartella esattoriale. Vi ringrazio.

La notifica è effettuata correttamente al famigliare che accetta di riceverla (sempre che non sia palesemente incapace) quando avviene alla residenza del destinatario e il famigliare è convivente, poichè solo così si postula quel necessario rapporto fiduciario tra il ricevente ed il destinatario dell'atto. Quindi, se la notifica non è avvenuta alla sua residenza, ma a quella di sua madre, questa non è valida e quindi, anche al momento della notifica della cartella lei potrà proporre ricorso o all'atto originario (il verbale e nel merito dello stesso se ritiene di aver ragione, in quanto la cartella è il primo atto con il quale lei ha conoscenza formale del verbale) ovvero potrà insistere con ricorso agli atti esecutivi per mancanza del presupposto della cartella e cioè per la decadenza della p.a. ai sensi dell'articolo 201 comma 5 del cds, poichè decorsi 150 giorni dalla violazione viene meno l'obbligazione. Ovviamente sull'esito non mi pronuncio, anche se in diritto e in via esemplificative la questione si pone in questi termini.

 Giuseppe Carmagnini