Egregi Signori, vorrei "approfittare" dell'opportunità
offerta dal Vostro sito per porVi un quesito.
Quali
azioni intraprendere per fare mettere in sicurezza una rotatoria in
periferia tra una via locale ed una nuova strada a due corsie per senso di
marcia? La rotatoria, del diametro di circa 45 metri, è sprovvista di
attraversamenti pedonali, di marciapiedi sull'anello esterno e
di qualsiasi altro accorgimento che serva a permettere a pedoni, anziani,
bambini di attraversarla per raggiungere il paese o la fermata dell'autobus che
si trova 500 metri oltre la rotatoria stessa. I pedoni, gli anziani, i bambini e
i ciclisti come possono immettersi sulla rotatoria e percorrerla, considerando
che dalla nuova strada proviene traffico di mezzi soprattutto pesanti? Chi guida
un'auto od un mezzo pesante e si immette nella rotatoria 'impegnata' da un
pedone, secondo voi aspetta oppure cerca di dribblarlo, applicando il principio
che “ vince” chi ha il mezzo più grosso? Sarò grato a chi potrà darmi
suggerimenti per ottenere la messa in sicurezza della rotatoria, che è stata
realizzata in questo modo poiché gli abitanti 'pedoni' si contano sulle dita di
una mano e pertanto devono arrangiarsi. Grazie, Walter.
Egregi Signori, vorrei "approfittare" dell'opportunità
offerta dal Vostro sito per porVi un quesito.
Quella che tu chiami rotatoria, in realtà il Codice della Strada la
definisce “
intersezione
a raso – o a livello – di più strade, organizzata in modo da consentire lo
smistamento delle correnti di traffico dall’una all’altra delle strade che
vi confluiscono “.
La circolazione rotatoria avviene attorno ad un’isola spartitraffico centrale,
che sia quest’ultima rialzata o meno, o protetta con barriere new-jersey o
quant’altro è indifferente. E’ chiaro che essendo una intersezione stradale
le cautele che si devono osservare durante la normale circolazione, in detta
area devono essere maggiori.
L’art. 145 del D. Leg.vo 30.04.1992 nr. 285 ( precedenza ) al 1°
comma dice “”i
conducenti, approssimandosi ad una intersezione, devono usare la massima
prudenza, al fine di evitare incidenti”””,
ergo, la velocità deve essere particolarmente moderata e si devono porre in
atto tutte le possibili cautele onde prevenire il verificarsi di sinistri.
Al successivo 2° comma precisa “”quando
due veicoli stanno per impegnare una intersezione, ovvero laddove le loro
traiettorie stiano, comunque, per intersecarsi, si ha l’obbligo di dare la
precedenza a chi proviene da destra, salvo diversa segnalazione…”””.
Ancora, l’art. 154 dello stesso D. Lgs. 285/92 dice che i
conducenti che intendono eseguire una manovra per cambiare direzione o corsia
devono assicurarsi di poter effettuare tale manovra senza creare pericolo o
intralcio agli altri utenti della strada, tenendo conto della posizione,
distanza e direzione di essi; segnalare con sufficiente anticipo la loro
intenzione utilizzando gli appositi indicatori luminosi di direzione. Tali
segnalazioni devono continuare per tutta la durata della manovra e devono
cessare allorché essa è stata completata.
L’obbligo
di segnalare il cambiamento di direzione da parte dei conducenti di veicoli ha
carattere rigido
e tassativo.
Per conseguenza la segnalazione deve essere effettuata anche quando il
conducente sia certo di non essere seguito da altri veicoli (Cass., 24.10.1972,
Ledda, Mass. Cass. Pen. 1973, n. 2164).
Ora tu affermi che la rotatoria, argomento del tuo quesito, è sprovvista di attraversamenti pedonali, di marciapiedi e di qualsiasi altro accorgimento che serva a permettere a pedoni, anziani, bambini di attraversarla per raggiungere il paese o la fermata dell'autobus che si trova 500 metri oltre la rotatoria stessa. Poi aggiungi, che la rotatoria è stata realizzata in questo modo poiché gli abitanti 'pedoni' si contano sulle dita di una mano e pertanto devono arrangiarsi. Ci sembra una situazione assurda e vi si riscontrano grosse responsabilità da parte dell’ente, l’ufficio o di chi progettato lo studio di istituzione della rotatoria stessa. E’ da tener presente che tutte le norme ed i provvedimenti attuativi in materia di circolazione stradale si ispirano al principio della massima sicurezza di tutti i cittadini, perseguendo gli obiettivi di una razionale gestione della mobilità, della protezione dell’ambiente e del risparmio energetico. Le norme relative alla costruzione e tutela delle strade ed aree pubbliche , nonché i poteri ed i compiti degli enti proprietari delle strade, sono dettati dagli artt. 13 e 14 del D. Lgs. n. 285 del 30.04.1992 (nuovo Codice della Strada).
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